La Sovranità Digitale è un concetto che, nel mondo post-Snowden dovrebbe essere compresa e attuata dai governi nazionali. Ne ho parlato su Repubblica del 16 Febbraio. Il concetto di Sovranità Digitale non è certo nuovo, ed il buon [Stefano Quintarelli][2] ne ha spesso discusso, anche in sede parlamentare.
Il concetto è semplice: se le nostre comunicazioni dipendo o transitano da un altro Paese siamo meno padroni del nostro “territorio digitale”. E da questo concetto nasce una lunga chiacchierata con la brava Anna Lombardi di Repubblica che si è concretizzata in una [mezza pagina di Repubblica][1] che a pag.19 mi intervista con una fotografia palesemente orribile ;)
Riporto per comodità l’immagine dell’articolo ed il testo delle risposte che nella [versione pubblicata][1] è stato un filo tagliato per esigenze editoriali.
Come sempre bene accetti i commenti e le integrazioni!
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Matteo Flora, esperto di sicurezza informatica, monitoraggio della
Rete e proprietà intellettuale, quella della cancelliera tedesca – che
ha provato su lei stessa cosa vuol dire essere intercettati – <
**Noi europei siamo davvero così vulnerabili?**
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**E una Rete autoctona europea cosa cambiarebbe?**
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**Che tipo di investimenti servono?**
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**Ecco, che significa?**
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**E il sistema di mail criptate che in Germania stanno già attuando?**
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**Un sistema senza rischi?**
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**Ma un’internet autarchica non è la negazione di internet?**
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Per maggiori info:
* Il PDF dell'[articolo completo][1]
Estote parati.
[1]: http://fast.mgpf.it/2014-02-16_1.pdf
[2]: http://stefanoquintarelli.tumblr.com/post/66664560051/norme-di-sovranita-tecnologica-in-india