La mia (piccola) rivoluzione Amazoniana (e come Amazon ha cambiato la mia vita)

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Copertine MgpF

Questa mattina mi sono svegliato, come ogni Sabato ho sistemato la [barba][1] sul collo (che portando lunga sistemo una volta alla settimana) e ho notato che il liquido di pulizia del rasoio era terminato. Ho aperto il primo cassetto del lavabo, preso la cartuccia di riserva (da piccolo ossessivo-compulsivo ho sempre la “riserva”), preso il cellulare, aperto l’applicazione di Amazon ed ordinato il ricambio con Prime. Preso lo spazzolino da denti e continuato nella mia routine quotidiana.
Non mi sono accorto di cosa avevo fatto sino a che, qualche minuto dopo con un caffè in mano, ho visto l’e-mail di conferma dell’ordine. Solo a quel punto mi sono fermato a riflettere di come Amazon abbia risoluzionato una buona parte della mia vita negli ultimi anni, soprattutto gli ultimi due.
Dall’avvento di Prime sono tanti i modelli mentali che sono cambiati nella mia testa, e soprattutto che mi accorgo che, se diffusi, contribuirebbero ad un cambiamento epocale non solamente nella percezione dell’acquisto, ma anche nell’intera percezione del processo di approvvigionamento di materie-materiali-oggetti di consumo. Provo a dettagliare qualcuno di questi atteggiamenti:

## Generi di consumo

Compero su Amazon i detersivi (che con “plus” sopra i 19 euro hanno spedizione gratuita), quasi tutti i prodotto da barba e da rasoio (lamette, creme, balsami, spazzole, ricambi), i ricambi per il deumidificatore, i filtri per la brocca dell’acqua, i prodotti per la cura della casa come profuma ambienti, pastiglie anti-calcare. Il risparmio è alle volte esiguo (10-15%) ma spesso considerevole (30-40%) rispetto al supermercato, non li devo portare a casa ma mi arrivano tranquillamente, non pago le spese di spedizione. Ma, soprattutto, attivo la funzione *”on demand proattivo”*: in altre parole ne ordino 2, e non appena il primo dei due finisce parte in automatico il riordino dello stesso prodotto. In questa visione capisco benissimo, e non vedo l’ora che arrivi in italia, l'[Amazon Reorder Button][2], il meccanismo attraverso il quale una semplice pressione di un pulsante fa partire l’ordine di nuovi prodotti.
Ho speso parecchie centinaia di euro in questo settore nell’ultimo anno e non ricordo, onestamente, l’ultima volta che ho comperato un prodotto di questo tipo in un negozio, fatto salvo per un idraulico liquido in stato di emergenza.

## Prodotti per la cucina

Da quando sono tornato a cucinare 2 anni fa, dopo aver completato la trasformazione a vegetariano puro, ho praticamente dovuto ricostruire la cucina con tutte le piccole cose che servivano, dalla teiera al mattarello, dallo forme da cucina agli stampi in silicone, ai vari arnesi ed attrezzi. Fatto salvo per una casseruola comperata in emergenza per una cena improvvisa (e pagata esattamente il doppio di Amazon), non ho più comperato nessun oggetto di questo tipo se non su Amazon negli ultimi due anni.

### Prodotti per auto-moto

Salvo per il cambio gomme della moto, tutti i prodotti per la cura e gli accessori che ho montato su auto e moto vengono da Amazon: dalle cere e prodotti per la cura e pulizia, sino alle batterie, carica-batterie, candele, cupolini, spoiler, abbigliamento, sacche, borse…

## Abbigliamento e accessori

Per quanto riguarda abbigliamento ed accessori sono ancora abbastanza legato alla prova degli abiti, ma ho comunque dirottato ad Amazon tutti i prodotti che “conosco”, calcolando che tendo ad essere mono-colore e mono-marca e, soprattutto, quando possibile vestito in modo esattamente identico tutti i giorni: dai jeans (conosco modello e taglia) ai profumi, dalle cinture ai gemelli, dalle borse e zaini (anche di lavoro o svago).
Anche cose più stupide: chi mi conosce sa che da circa un annetto indosso solamente calze rosse, di un unico tipo e marca, che compero ad intervalli regolari 10 paia alla volta su Amazon. Stessa sorte per t-shirt e maglioncini.

## Prodotti di elettronica

Qui le cose si complicano ulteriormente. Non solamente le uniche cose che ho acquistato in un negozio di elettronica negli ultimi 3 anni sono semplicemente adattatori quando ero in stato di emergenza e computer (presi in Apple), ma oltretutto si innesca anche una dinamica di cui non vado molto orgoglioso, ma che mi dicono essere comune a moltissimi: il negozio di elettronica diventa null’altro che lo show-room di Amazon. Si passa nel negozio vicino per vedere l’oggetto, provarlo, notare se ci piace o meno e le funzionalità e poi lo si compera su Amazon, con un risparmio spesso di centinaia di euro.
Qui il discorso sarebbe da approcciare in modo strutturato: qual è il **”limite” di sovrapprezzo** che sono disposto a pagare per avere qui-ora-e-subito un prodotto? Empiricamente posso dire che questa soglia è non più del 15% su un prodotto di pochi euro (sino al centinaio), e non più di 20-30 euro per un prodotto da diverse centinaia di euro. Se il prodotto che vedo costa 350 euro in negozio e 320 su Amazon lo prendo nel negozio, ma se il divario arriva intorno ai 50 euro lo compero comunque da Amazon.
Capisco benissimo che questa particolare configurazione rischia di mandare all’aria i negozi di informatica, ma non vedo come questa cosa dovrebbe impattare così pesantemente su di me, utilizzatore e cliente che con questi piccoli accorgimenti e senza alcun fastidio risparmio centinaia di euro all’anno.
Stesso discorso per la fotografia con obettivi, schede di memoria, accessori, custodie, zaini, borse, tracolle, filtri…

##Kindle e Libri

Qui il discorso si fa ancora più complesso, perché senza il mio Kindle penso veramente che la mia vita sarebbe davvero complicata. Non solamente con l’abbonamento “all you can read” ho letto decine e decine di volumi in questi anni, ma non riesco minimamente a concepire l’idea di dover girare per qualche giorno per lavoro dovendo sobbarcarmi il pseo di 2/3 volumi differenti, magari molto corposi come i libri che piacciono a me. Ho letto su Kindle bozze, documenti, volumi, libri e mi sono trovato anche a ri-acquistare volumi che avevo in cartaceo per poterli avere sempre con me.

## In conclusione
Amazon ha cambiato davvero tanto il mio mondo e, credo, cambierà anche il mondo del consumo in generale.
La domanda che negli ultimi mesi mi pongo è: sapranno i business italiani cambiare al passo con i tempi e al passo con il Kindle?
Se guardo alle patetiche offerte dei negozi online di elettronica attuali (sì, Mediaworld, sto parlando con te), che mi obbligano ad avere prezzi differenti online ed offline invece di consentirmi di comperare online e ritirare immediatamente in negozio, penso che effettivamente no, non ce la possiamo fare.

Ma, come sempre, sono speranzoso.

Estote parati.

*P.S. Questo NON è un post sponsorizzato in qualunque forma da Amazon. Ma se Amazon vuole farmi provare qualche nuova diavoleria di e-commerce la provo volentieri :) Le sponsorship, i PayPerPost e tutte le iniziative che vedono una possibilità di necessità di “disclosure” su questo blog sono [recensite nella apposita pagina][3].*

[1]: http://mgpf.it/2014/10/05/guida-definitiva-barba.html
[2]: https://www.amazon.com/b/?node=10667898011&sort=date-desc-rank&lo=digital-text
[3]: http://mgpf.it/reviews

l'autore

Matteo Flora

Mi chiamo Matteo Flora, sono imprenditore seriale, docente universitario e keynote panelist e divulgatore. Mi occupo di cambiare i comportamenti delle persone usando i dati.
Puoi trovare informazioni su di me ed i miei contatti sul mio sito personale, compresi i link a tutti i social, mentre qui mi limito a raccogliere da oltre quattro lustri i miei pensieri sparsi.
Buona lettura.

1 commento

  • In “Inequality for all” documentario notoriamente comunista di un reaganiano comunista fanno notare per voce di un miliardario americano comunista, come Amazon, essendo un sistema di vendita più efficiente che si appoggia al Lussemburgo di Junckers per non pagare IVA, IMU, TASI, TARI, e ridurre le tasse all’1% del fatturato, ha creato forti squilibri nella classe media del paese. Il miliardario comunista che vende cuscini e si trova nella condizione di non riuscire più a venderne perchè la classe media con lo stipendio da fame non può più permettersi un cuscino ben fatto, sostiene che il mezzo più efficiente di impresa di amazon ha fatto fare milioni di profitti a chi ha investito da subito nelle azioni della società, ma passando da milioni di piccoli venditori in negozietti distribuiti nel territorio a 60.000 dipendenti soltanto negli snodi della multinazionale, ha fortemente ridotto chi ha potuto trarre uno stipendio dall’attività di piccolo rivenditore, con la netta conseguenza di un calo del potere d’acquisto.
    https://youtu.be/SSOmftLhETs?t=4m26s

    E’ un po’ come fumare una sigaretta al giorno. Il tabacco e le sostanze che contiene sono un potente antisettico, tanto da essere utilizzato anche in agricoltura come veleno per gli insetti da mettere sulle foglie delle piante… ottimo antisettico che però ti bituma anche i polmoni, cosa di cui ci si accorge anni dopo, con l’ultima visita dal medico.

    Sarebbe interessante un commento anche in funzione di questa evidenza.

Matteo Flora

Mi chiamo Matteo Flora, sono imprenditore seriale, docente universitario e keynote panelist e divulgatore. Mi occupo di cambiare i comportamenti delle persone usando i dati.
Puoi trovare informazioni su di me ed i miei contatti sul mio sito personale, compresi i link a tutti i social, mentre qui mi limito a raccogliere da oltre quattro lustri i miei pensieri sparsi.
Buona lettura.