La differenza (profonda) tra il Marketing e la Reputazione

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Ci sono volte in cui dici cose estremamente “popolari” e prendi un sacco di “like”. E sono giorni divertenti, ma che non ti danno possibilità di argomentare.
Poi ci sono i giorni “giusti”: quelli in cui le persone non sono d’accordo con te, e che ti danno la possibilità di argomentare le tue idee che, se sono controverse probabilmente non sono banali :).

Partiamo dal principio con il video in questione, che critica sotto il punto di vista **reputazionale** (è importante, come vedremo in seguito) il nuovo spot di Motta:

61. Il Panettone Motta, i Vegani e 3 errori di Reputazione

Mettiamo le mani avanti: da un **punto di vista marketing** è uno **spot ECCELLENTE**: percula i NON clienti *(quindi non impatta negativamente a breve termine)*, acquisisce EARNED media che non ho pagato *(le condivisioni naturali e non pagate, il sogno del marketing)* e soprattutto è estremamente accattivante verso la audience di riferimento. **Praticamente perfetto.**

Da un punto di vista di Reputazione, invece, espone a una serie di critiche che possono essere ri-utilizzate per anni: “tradizionale ed uguale dal 1919” cosa non vera (e dimostrabile tranquillamente) visti gli ingredienti moderni e di origine chimica, inimicarsi un pubblico che interessa (ne è la dimostrazione il panettone senza glutine dello stesso produttore) e soprattutto portarsi a casa un posizionamento di lungo termine legato a una ostilità *(per lo meno percepita)* verso un gruppo di utenti (i vegani).
Poco importa che riteniate, come me peraltro, che lo spot non avesse come target effettivamente solo i vegani ma gli hipster in genere: come diceva un amico “la comunicazione non è quello che dici, ma quello che la gente capisce”. E qui i vegani si sono imbizzarriti…

Quindi, a seconda di dove sei nell’organigramma aziendale, questo è stato alternativamente uno spot perfetto o critico.

Se sei il **Responsabile Marketing** è perfetto: hai pagato “poco” una ENORME visibilità che ti porta eventuale criticità verso un gruppo di utenti che per definizione NON è tuo cliente. E i ritorni, sono sicuro, non mancheranno e saranno positivi.

Se sei **Responsabile del Brand** lungimirante invece lo spot ti preoccupa per il fatto di essere attaccabile e di esserti posizionato in un posto “critico”: sia critico perché ti aspetti backlash sugli ingredienti (e ricordi in particolare l’enorme merdone da cui non sei ancoda del tutto uscito delle “uova sanificate”), ti preoccupa perché sai che ogni prodotto di nicchia che lancerai ti tornerà sui denti (e hai un panettone ad esempio senza glutine) e perché comunque queste cose rimarranno nella “memoria lunga” della rete e ti torneranno nei denti per anni. Non da parte di tutti, ma sicuramente da parte delle realtà che useranno le tue affermazioni per creare meme e campagne. Perchè sai che hai alimentato gli attivisti.
E questo non significa necessariamente meno vendite, sia chiaro, ma un sacco di effort (tempo e denaro) in campagne di sensibilizzazione e di CSR che forse ti saresti potuto risparmiare.
Ancora oggi troviamo articoli di ANNI fa sulle micotossine di alcuni brand, che ritornano ciclicamente ad ogni tua comunicazione. Ci troviamo a dover ancora discorrere sulla supposta “omofobia” di alcuni brand e sulla supposta “cancerogenità” di ingredienti comuni. E questa cosa, per te, è budget da dover dedicare e che avresti preferito ignorare.
E questi problemi te li sei provocati in casa e li dovrai gestire NON in questa stagione, ma per le prossime (probabilmente) 10.

Quindi: a seconda del punto in cui ti trovi nell’azienda è una manovra MERAVIGLIOSA o mica tanto.

Quale dei due è più importante? Forse il Marketing, visto che il tuo primario obiettivo è quello di fare fatturato/margini. Ma con poco più di sforzo probabilmente ti saresti risparmiato di dover tamponare situazioni.
E le situazioni le dovrai, comunque, gestire :).

Tutto qui.
Estote parati!

l'autore

Matteo Flora

Mi chiamo Matteo Flora, sono imprenditore seriale, docente universitario e keynote panelist e divulgatore. Mi occupo di cambiare i comportamenti delle persone usando i dati.
Puoi trovare informazioni su di me ed i miei contatti sul mio sito personale, compresi i link a tutti i social, mentre qui mi limito a raccogliere da oltre quattro lustri i miei pensieri sparsi.
Buona lettura.

1 commento

Matteo Flora

Mi chiamo Matteo Flora, sono imprenditore seriale, docente universitario e keynote panelist e divulgatore. Mi occupo di cambiare i comportamenti delle persone usando i dati.
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Buona lettura.