Quando si viene denunciati per aver [scritto **contenuti ritenuti falsità disinformate**][1] all’interno di una pagina di Wikipedia, l’accusato Giuseppe Torrisi [dichiara][1] *(grassetti miei in tutte le citazioni)*:
> «Un modo per scoraggiare chi magari ha in mente di scrivere cose scomode. Non me lo spiego altrimenti, anche perché parliamo di Wikipedia…». A parlare è Giuseppe Torrisi, 38enne catanese che lo scorso mese ha scoperto di essere stato querelato per diffamazione a causa di un’azione che difficilmente verrebbe da associare alla censura o peggio alla denuncia: la colpa di Torrisi sarebbe quella di aver **modificato in modo improprio la voce su Enzo Bianco** ospitata da Wikipedia. [qui][1]
Già, l’accusa è di avere diffamato scrivendo falsità a nome di tizio e caio online. Che cosa strana, vero? Non riesco davvero a capire come sia possibile questa cosa! E non solo: sono **anche responsabile di quello che scrivo e dico online**! Incredibile!!1!1! Se diffamo qualcuno questo **si può arrabbiare e denunciare**!!1!1! Gomblotto!1!.
E ancora imho incredibile, se questo non fosse abbastanza, è la difesa che ci si propone di dare:
> «Quando ho capito di essere stato denunciato perché ritenuto di aver scritto il falso su quella che è conosciuta in tutto il mondo come l’enciclopedia libera – spiega il 38enne – sono rimasto a dir poco stupito. Wikipedia, lo sanno tutti, consente di modificare i contenuti ritenuti errati. **Sarebbe bastato infatti che premessero il tasto modifica, e invece hanno preferito querelarmi**» [qui][1]
Già, proviamo ad utilizzare lo stesso principio: ora vado e scrivo frasi diffamanti comprese di nome e cognome e numero di telefono su 400 cessi pubblici italiani. Ma attenzione non puoi in alcun modo incolparmi di niente: infatti di basta semplicemente un goccio di alcool e rimuoverlo dal muro, non vedo dive sia il problema…
Se poi vogliamo andare nel puerile possiamo aggiungere l’analisi delle fonti:
> Parole che non **sarebbero neanche frutto della fantasia di un utente**, ma che attingono da un post pubblicato da Gad Lerner sul suo blog. […] «Dopo essere stato querelato – commenta il 38enne – sono andato a rileggere il pezzo di Lerner e pur sforzandomi **non mi è parso che su Wikipedia ci siano notizie false**. [qui][1]
Già, perché citare una fonte diffamante (e peraltro farlo senza nemmeno riuscire a copiare in modo corretto la frase) è, **sorpresa delle sorprese** diffamazione! Ma guarda te che caso assolutamente incredibile!
Facendo un esempio, se un post su Internet dichiara le dubbie virtù della sua genitrice ed io mi limito a riportare (senza attribuirlo) la frase che compare su quel sito internet non compio diffamazione, vero? Non **mi pare che sia falso**, visto che lo dice una fonte sul web!
Le ciliegine sulla torta? Sono due.
La prima è meravigliosa: la firma della ammissione di colpevolezza per non “irrigidire l’atmosfera”. No, non sto scherzando, sono serio:
> «La sera del 4 novembre sono stato contattato telefonicamente – prosegue JoeSerpe – da un ispettore della Polizia postale, il quale mi informava di doverli raggiungere l’indomani per alcuni accertamenti». Giunto nei locali della Polizia postale, Torrisi ha scoperto di essere stato querelato: «Sono arrivato lì confortato dal fatto che non doveva trattarsi di nulla di particolare. Poi però gli agenti, dopo avermi chiesto il mio numero di telefono e se fossi stato io a modificare quella voce su Wikipedia, mi hanno messo davanti un foglio chiedendomi di firmarlo. A quel punto – spiega Torrisi – ho chiesto di avere la possibilità di confrontarmi con un avvocato. La mia reticenza ha avuto però **l’effetto di irrigidire un’atmosfera fino a quel momento cordiale e così ho deciso di firmare**».
“And the Darwin Award goes to”…
La seconda è ancora più straordinaria:
> «Siamo convinti – dichiara Goffredo D’Antona, il legale del 38enne – che questa storia rientrerà ben presto». L’accusa peraltro **parrebbe soffrire di numerosi punti deboli**. Tra essi, per esempio, quello secondo cui vedrebbe **difficilmente dimostrabile che ad aver scritto la voce sia stato Torrisi in persona**: «Questo è uno di quegli aspetti che fanno vacillare da un punto di vista prettamente legale l’accusa – commenta D’Antona –. Tuttavia, il nostro convincimento va oltre: **essere accusati di diffamazione per mezzo Wikipedia appare una vera e propria forzatura**». [qui][1]
Mi piacerebbe vedere cosa succederebbe se apparisse una pagina di Wikipedia a nome dell’Illustre Legale con una serie di affermazioni ingiuriose e diffamanti. Sono quasi sicuro che la sua opinione cambierebbe in modo tanto opposto quanto repentino… E buona fortuna sulla cosa lì dell’IP…
TL;DR: Sì, se diffami qualcuno su WikiPedia sei passibile di denuncia. Che cosa strana, vero? **La rete non è un “luogo” differente!**
Estote parati.
P.S. Per il link grazie [Simone](https://www.facebook.com/simone.tornabene/posts/10152936027535879)
[1]: http://catania.meridionews.it/articolo/29968/voce-cambiata-su-wikipedia-bianco-querela-lutente-il-denunciato-bastava-premere-il-tasto-modifica/
bellissima la foto della pietra-nocciolina. Posso rubarla?
Chiaramente sí :)
Scusa. Come fai a dire che quella lì è diffamazione? Lo hai deciso tu?
Io non ci trovo diffamazione in quella pagina Wikipedia. Citare un articolo di Gad Lerner su Wikipedia, e metterci pure il link, a me pare cronaca.
Tu, invece, attribuisci un comportamento illecito a quel signore e anche a Gad Lerner. Dando per scontato che entrambi abbiano diffamato.
Hai delle fonti segrete che vanno oltre i fatti di cronaca? Ne sai più di Lerner in merito alla “paghetta” di Enzo Bianco? Oppure scrivere grossolanità, accusando altri di essere grossolani, è solo il tuo passatempo preferito?
Vedo sul tuo blog che ti occupi di servizi di reputazione sul web… be’, lasciatelo dire, non affiderei mai la mia reputazione a uno che scrive prima ancora di riflettere.
Vedi Elena, capisco che sia molto complesso da comprendere, ma l’articolo definisce meritoria la denuncia e non la condanna: il fatto che sia o non sia colpevole è in mano da un giudice, ma il fatto che sia incriminato è sicuramente meritorio e dimostra, ancora una volta, che il web non è un luogo differente.
L’unica grossolanità, e profonda ignoranza, qui è il fatto di non sapere che denuncia e condanna sono sono molto, molto differenti.
Se poi vogliamo parlare, oltre a questo, del fatto che anche la dichiarazione è stata copiata in modo alterato, la stessa presenza della notizia in altro contesto è un discorso che conta il minimo. Peraltro, capisco che sia difficile da capire, ma nell’ordinamento italiano il fatto di riprendere una notizia diffamatoria è diffamazione.
Se sarà o meno diffamatoria lo deciderà un giudice, che la responsabilità sia di chi scrive, invece, è assolutamente consolidato e l’avvocato della difesa che si straccia le vesti sul come “essere accusati di diffamazione per mezzo Wikipedia appare una vera e propria forzatura” è nella migliore dele ipotesi in cattiva fede…
Scrivere online significa assumersi delle responsabilità, esattamente come nella vita reale.
Non condivido il tuo articolo, tutt’al più rispetto la posizione.
Ma ho solo una cosa da dire che non mi posso tenere: Enzo Bianco ha denunciato per diffamazione anche Gad Lerner? Non lo so, e delle due l’una.
Sì. E allora mi sta bene tutto quello che dici tu, il paragone con le dubbie virtù di genitrici anonime, le noccioline ricoperte di zucchero tostato (già salvate con nome nella mia cartella immagini), la differenza semantica tra denuncia e condanna e tutte le altre amenità.
No. Allora l’episodio è patetico e anche un pochetto grave. È facile fare i grandi con i piccoli e poi battere in ritirata con quelli della tua statura (ammesso che Bianco e Lerner abbiano stature paragonabili e ritengo saggio non entrare nel merito della questione). Non c’è che da perderne in credibilità. That’s all.
Ciao Roberta,
ti ricordo, perchè probabilmente non è sufficientemente chiaro, che le affermazioni di Gad Lerner non sono state riportate tout court come scritte dal giornalista, ma alterandole di modo che in una versione si è avuto un “ritardo nell’ammettere” e nell’altra una “negazione del fatto”. Comprenderai sicuramente che è un dettaglio minimo sintatticamente, ma abissale nel significato.
E che, soprattutto, vanifica il tuo ragionamento sul “medesimo trattamento”, dove probabilmente Lerner, consumato giornalista ed avvezzo alla situazione, ha girato ad arte le sue dichiarazioni…
Detto questo, non assisto nessuno dei due, ma continuo ad essere in profondissimo disaccordo con quanto dici: il fatto che si sia denunciato o meno Gad Lerner non riveste alcuna importanza sotto il profilo della responsabilità di quanto si scrive. E non è che siccome una ragazza stuprata non ha denunciato uno degli stupratori non possa farlo con un altro, per mille motivi che non conosco ma che le sono riconosciuti come possibili dalla legge.
Matteo, puoi dare sfogo a tutta la parlantina che vuoi ma … non convinci nessuno della necessita’ della fattispecie penale ‘diffamazione’. Ne’ fuori, ne’ dentro La Rete; che come giustamente dici … non e’ un luogo.
‘Parlantina’ := formulare una analogia tra una operazione onerosa (ie: vagare per i cessi pubblici di tutta Italia, richiede tempo e denaro, nonche’ una determinazione morbosa), e una con costi effimeri (ie: scrivere un bot che diffami 1 milione di volte all’ora su un qualunque link commentabile, impiegando una ADSL casalinga da 9.99 euro/anno e un cellulare Android da 70 euro).
Men che mai puo’ esistere una diffamazione li’ dove con 4 click di numero e’ semplicemente correggibile un eventuale falso; questo indipendentemente se e’ di natura dolosa o semplice errore linguistico legato alla poca cultura dello scrivano in questione.
E anche su quegli IP su cui trovi scritto tutti gli epiteti offensivi del mondo sulla tua persona e non ti da’ la possibilita’ di cancellarli autonomamente: chettenefrega? In genere sono IP con poca visibilita’. E poi, di fondo, pensi che oggi tu stia simpatico a tutti? Non ci saranno qualche centinaio di persone che negli ultimi 10 anni, dentro un pub, in una casa, o su una barca, parlando di te abbiano detto che sei uno (esempio) ‘stronzo narciso del cazzo’, o peggio?
Li’ dove, come in questo caso, esiste un enorme quantita’ di reati effettivamente consumati ma intassabili perche’ inaccertabili (ie: in 1000 dicono che sei uno stronzo, ma nessuno lo scrive su wikipedia), e’ opinio iuris (senso comune) quindi va riconosciuta come pratica comune, quindi depenalizzata, in modo da lasciare al diritto penale il solo compito di tutelare i popoli, non di educarli o vessarli.
‘Fattispecie Penale Diffamazione’ := se un Frocio (senza accezione negativa alcuna) mi chiama ‘coccolino’ … l’intento e’, il piu’ delle volte, chiaramente dolce e gentile ma dato che ho la reputazione del macho, e lo ha fatto davanti a tutta una serie di persone tra cui ho bisogno di mantenere la mia reputazione, lo trovo diffamante. Non ha detto ‘ladro’ o ‘stronzo’ o ‘pezzo di merda’, ha detto ‘coccolino’. L’ambiguita’ ovviamente non puo’ essere risolta da un magistrato (indipendentemente se sia etero, omo, e dalla ‘parlantina’ della persona che scrive la querela e conduce la causa).
In tutte, e non sole, queste circostanze interpellare il magistrato implica trasformare una cosa a costo zero (perche’ tutte le persone che mi conoscono sanno che sono piu’ simile a Jack Lo Squartatore che a Coccolino), in una cosa che costa (in risorse economiche, e solo poi finanziarie) sui 10000 euro di carteggi, appuntamenti, persone ‘disturbate’ dalla procedura avviata; costi distribuiti tra le parti private e la PA; oltre a contribuire al generale ingolfamento dell’apparato sanzionatorio.
L’asticella del Penale va spostata quantomeno sulla Calunnia (che e’ come la diffamazione, ma per configurarsi richiede che quantomeno ci sia una denuncia esposta a pubblico ufficiale); perche’ cosi’ la responsabilita’ penale non e’ solo una chiacchiera di troppo a proposito di un narciso fighetto.
Quanto alla diffamazione, va riformulata in chiave civile, limitata a casi moooooooolto specifici (es: reiterazione che inibisce le attivita’ in corso AND presenza di pubblici ufficiali e testimoni, e molti altri AND), e ridotta a mera ammenda pecuniaria di facile cauzione (es: 10 euro).
Detto questo, ribadisco che e’ estremamente sconveniente chiamare gli altri con appellativi artisticamente rilevanti, soprattutto gli sconosciuti. A me e’ capitato di prendere le botte, e quindi lo sconsiglio a tutti e chiunque.
Quanto alle varie filosofie che insistono sulla coerenza tra forma e sostanza (es: Spinoza), tra corpo e mente (alcune filosofie orientali) … sono anche li’ convinto e d’accordo con te che e’ sempre inopportuno imprecare contro, parlare male di, qualcuno.